Rapporti Italia-Serbia: l’ambasciatore Lo Cascio presenta le credenziali al Presidente Vucić

«L’Italia appoggia pienamente il processo di integrazione europea della Serbia, anche attraverso il sostegno di esperti alle riforme in settore chiave». Sono queste le parole pronunciate a Belgrado dall’ambasciatore Carlo Lo Cascio al Presidente della Repubblica di Serbia Aleksandar Vučić




L’ambasciatore d’Italia a Belgrado, Carlo Lo Cascio, ha presentato stamane le lettere credenziali al Presidente della Repubblica di Serbia, Aleksandar Vučić, entrando ufficialmente in carica quale rappresentante del nostro Paese in Serbia. Lo Cascio, per le credenziali, è stato ricevuto singolarmente dal Presidente, segno questo di particolare attenzione e interesse per il nostro Paese da parte della dirigenza di Belgrado. In un colloquio lungo e cordiale, l’ambasciatore ha trasmesso a Vučić il saluto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Come ha reso noto la presidenza serba, Vučić – dando il benvenuto al nostro ambasciatore – ha auspicato una ulteriore intensificazione del dialogo politico e della collaborazione economica fra i due Paesi, considerando che Italia e Serbia sono legati dal 2009 da un accordo di partenariato strategico. Il presidente a questo riguardo ha espresso soddisfazione per il fatto che l’Italia sia un partner economico di prim’ordine dal quale provengono alcuni degli investitori più importanti. L’ambasciatore ha sottolineato come un numero sempre maggiore di aziende italiane siano interessate a operare in Serbia, anche alla luce del ruolo che la Serbia svolge quale fattore di stabilità nella regione.
«L’Italia – ha affermato Lo Cascio – appoggia pienamente il processo di integrazione europea della Serbia, anche attraverso il sostegno di esperti alle riforme in settori chiave». Nel colloquio è stato constatato che Italia e Serbia, oltre a quella politica ed economica, intendono sviluppare la collaborazione anche in altri settori di comune interesse, in particolare nei campi dell’istruzione e della cultura. (fonte: Ansamed)