Danubio Serbo [Parte 1a]

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DANUBIO SERBO [PARTE 1A]
DANUBIO SERBO [PARTE 2A]

Un affascinante viaggio alla scoperta dei luoghi attraversati dal Danubio in Serbia: da Bezdan (cirillico: Бездан), cittadina prossima ai confini con la Croazia e l’Ungheria, a Kladovo (cirillico: Кладово), piccolo centro urbano vicino alla Romania. Un percorso d’acqua di 588 km, navigabile per tutta la sua lunghezza, che tocca Novi Sad, capoluogo della Vojvodina, e Belgrado, capitale della Serbia, fino alla profonda gola che tracciando il confine fra Serbia e Romania, nel Parco Nazionale di Đerdap, dà vita alle famose Porte di Ferro (Đerdapska Klisura, cirillico: Ђердапска Клисура).


Dalla Foresta Nera, in Germania, al Mar Nero, il Danubio (Dunav, cirillico: Дунав) è un fiume dal fascino straordinario. Patrimonio mondiale dell’UNESCO, offre al visitatore opportunità di svago di ogni genere, paradisi naturali, momenti di riflessione e una biodiversità fuori dal comune. Il suo punto di inizio è ancora oggi oggetto di dibattito fra i geologi mentre il suo grande delta si espande di anno in anno. Nel corso della storia, il Danubio ha giocato un ruolo determinante, sia come confine, sia come collegamento fra terre e popoli: linea di vita, teatro di guerre, di sfide e di grandi ispirazioni. Flussi migratori e colonizzazioni sono alla base di una diversità di culture e di tradizioni che oggi il fiume comunica a chi lo attraversa o, semplicemente, si ferma ad ammirarlo.

01 - Danubio Serbo [Parte 1]
01 – Danubio Serbo [Parte 1]
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Grande linea di unione fra Ovest ed Est, il Danubio è il secondo fiume d’Europa per lunghezza (dopo il Volga) e primo per navigabilità. Dieci stati, quattro capitali, numerose regioni e altrettante nazionalità: il Danubio oggi unisce mondi assai diversi. Seguire il suo corso è come viaggiare attraverso il tempo, conoscere la storia delle sue terre, delle sue genti, dell’Europa intera, con i suoi paesaggi, il suo stile di vita, i suoi Festival, le sue celebrazioni. Un’esperienza unica che non solo concilia il passato con il presente, ma che getta solide basi per il futuro.

IL DANUBIO IN SINTESI
Lunghezza complessiva: 2.888 km
Navigabilità: 2.414 km (da Kehlheim, distretto della Germania)
Velocità della corrente: da 2 a 4,3 km/h
Stati attraversati: Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia, Romania, Bulgaria, Moldova e Ucraina
Capitali attraversate: Vienna, Bratislava, Budapest e Belgrado

Il Danubio Serbo
Dalle vastità del Bassopiano Pannonico, nella provincia autonoma di VOJVODINA, agli spettacolari canyon di Đerdap, il Danubio Serbo mostra una grande varietà di paesaggi e impressioni culturali. I suoi grandi fiumi tributari, quali il Tisa, la Sava, la Velika Morava, il Tamiš e il Timok, lo rendono un opulento e accogliente corso d’acqua navigabile per tutta la sua lunghezza, 588 Km. I paesaggi fluviali del Danubio Serbo comprendono zone umide di grande estensione, con baie, spiagge sabbiose, isole e laghi puliti, accompagnati da canyon, valli, rigogliose e antiche foreste. La grande biodiversità di animali e piante è ben preservata grazie alla politica di protezione attuata dallo Stato. Un immenso patrimonio culturale, passato e presente, è distribuito lungo tutto il suo percorso: castelli, monasteri, fortificazioni romane e insediamenti preistorici da un lato, villaggi con terreni fertili coltivati a vite e grandi e moderne città in cui si pratica sport, si organizzano eventi e iniziative dall’altro.

IL DANUBIO SERBO IN SINTESI
Lunghezza: 588 km
Navigabilità: totale (588 km)
Superficie d’acqua: 102.350 km2
Larghezza massima: 7 km (vicino Golubac)
Larghezza minima: circa 150 m (ai canyon di Đerdap)
Profondità massima: 90 m
Principali fiumi tributari: Sava, Tisa, Tamiš, Velika Morava, Nera e Timok
Parchi Nazionali: 2 (Parco Nazionale di Fruška Gora e Parco Nazionale di Đerdap)
Dighe: 2
Capitali attraversate: Belgrado (circa 1,7 milioni di abitanti) e Novi Sad (capoluogo della Vojvodina, circa 250.000 abitanti)
Altre città importanti: Bezdan, Sombor, Apatin, Bačka Palanka, Sremski Karlovci, Pančevo, Smederevo, Veliko Gradište, Golubac, Donji Milanovac e Kladovo

1. Dentro la cintura verde: da Bezdan a Bačka Palanka
Entrando in Serbia dall’Ungheria percorrendo la via d’acqua scavata dal Danubio, si incontrano alberi maestosi, praterie, zone paludose e antiche foreste. Tracciando per diversi chilometri il confine con la Croazia, il Danubio attraversa la pianeggiante e fertile provincia della Vojvodina, interrotta solo dalle tenui colline della Fruška Gora.
Tra vegetazione rigogliosa, vasti campi coltivati, piccoli villaggi e pittoresche cittadine abbellite da antichi monasteri e siti storici, il Grande Fiume accompagna il visitatore verso le mete culinarie più ambite della regione: le Čarde (cirillico: Чарде), antichi ristoranti di pesce dove la degustazione dei piatti preparati secondo le tradizioni più antiche, lascia pian piano il posto alla meditazione. In questa area della Serbia infatti, più che nelle altre, il tempo sembra scorrere assai lentamente, quasi fermarsi.
Bezdan
 (cirillico: Бездан) è un piccolo villaggio a maggioranza ungherese che oggi conta circa 5.000 abitanti. Qui, stoffe di pregio vengono ancora tessute secondo i metodi antichi. La sua visita risulta più efficace se ci si ferma a mangiare in una delle tante Čarde presenti, apprezzate sia per i piatti a base di pesce d’acqua dolce, sia per le gustose e ricche preparazioni di carne. Il pranzo e la cena sono allietati dagli inconfondibili suoni della tamburica (cirillico: тамбурица), strumento musicale caratteristico del luogo. È presente una chiesa cattolica costruita nel 1846 sotto la dominazione asburgica.
A Sombor (cirillico: Сомбор), città e municipalità del distretto di Bačka Ovest, si va per musei, chiese e piazze, apprezzando lo stile architettonico e il sapore di antico dei suoi vicoli. Conosciuta come la “Città Verde”, per i suoi 17.000 alberi e gli oltre 150.000 m2 di parchi, è anche nota per le carrozze trainate da cavalli dette fijakeri in lingua locale (cirillico: фијакери). I suoi più importanti monumenti si trovano nel centro cittadino.
Apatin (cirillico: Апатин), perla barocca con chiese e ville, vanta numerosi spazi verdi ed elementi che richiamano alla memoria la passata dominazione degli Asburgo. La città, fino al 1944 la più grande comunità tedesca della Ex Jugoslavija, è nota per il birrificio (Apatinska Pivara, cirillico: Апатинска Пивара) in cui si produce la più famosa delle birre serbe, la Jelen (Jelen Pivo, cirillico: Јелен Пиво). Il suo nuovo porto, moderno e ben dotato, fa di questo centro una tappa facilmente raggiungibile da turisti di tutte le età. Nei suoi pressi si trova la stazione termale Junaković dotata di piscine interne ed esterne, oltre che di campi sportivi e centri benessere.

02 - Danubio Serbo [Parte 1]
02 – Danubio Serbo [Parte 1]
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La Riserva Naturale Karađorđe è nota per la caccia, la pesca e l’equitazione. Qui è nata la razza equina Lippizar, una delle più antiche d’Europa, che popola le stesse aree che danno rifugio al cervo del Danubio e a tantissime specie di pesci e uccelli. Brevi escursioni attraverso questo paradiso verde conducono al Monastero di Bođani del XIV Secolo, fondato dal commerciante dalmata Bogdan presso la fonte miracolosa dove questi curò la sua malattia agli occhi, e alla Fortezza di Bač, uno degli insediamenti più antichi della Vojvodina, citato nel 535 d.C. dall’Imperatore Giustiniano.
Quando gli chef delle numerose Čarde del Danubio si sfidano ogni anno nella preparazione della zuppa di pesce più gustosa, un’atmosfera di festa si respira a Bačka Palanka (cirillico: Бачка Паланка). La sfida rappresenta l’occasione per visitare le strade e le piazze di questo attraente centro urbano che per l’evento offre al turista anche altri generi di intrattenimento.

Sapevi che…
…il più grande bollitore al mondo (registrato nel Guinness Book of the Records) si trova a Bačka Palanka?
Sombor è la città più ricca di verde (17.000 alberi, 150.000 m2 di parchi) di tutta la Serbia?
…ad Apatin si produce la Jelen Pivo, la birra serba più famosa?

2. Vini e monasteri: la Fruška Gora
Il Parco Nazionale Fruška Gora è l’unica area collinare della Vojvodina, provincia autonoma della Serbia notoriamente pianeggiante. Il suo picco più elevato, il Crveni Čot, supera di poco i 500 m. Dai vitigni coltivati sulle sue fertili terre si ottengono vini di pregevole fattura, noti e apprezzati sia dagli abitanti del luogo, sia dai visitatori internazionali. Famose sono le località vinicole di Neštin (cirillico: Нештин), vicino Bačka Palanka, ed Erdevik (cirillico: Ердевик), nel distretto di Srem, quindi le tradizionali cantine dove, sotto la guida di esperti, si possono degustare diverse specialità enologiche. Bisogna provare l’esperienza della visita, della degustazione, della cordialità di chi vi racconterà la storia e la tradizione dei propri vini bianchi e rossi. La Fruška Gora ospita più di sessanta vinerie (podrumi, cirillico: подруми). I vini Bermet, tipici di quest’area, sono i più rinomati.
Sremski Karlovci (cirillico: Сремски Карловци), città di quasi 9.000 abitanti e poco distante da Novi Sad, vanta numerosi monumenti. Per secoli fu uno dei centri urbani più grandi e importanti dell’intera nazione: in particolare tra il 1761 e il 1920 quando ospitò il Metropolita di Karlovci, figura istituzionale che rappresentò il centro spirituale dei serbi ortodossi dell’Impero Asburgico.
Elementi come la Chiesa Inferiore (Donja Crkva, cirillico: Донја Црква), la Chiesa Superiore (Gornja Crkva, cirillico: Горнја Црква), la Fontana dei Quattro Leoni (Česma Cetiri Lava, cirillico: Чесма Цетири Лава), il Palazzo Patriarcale (Patrijaršijski Dvor, cirillico: Патријаршиски Двор), la Cattedrale Ortodossa (Saborna Crkva, cirillico: Саборна Црква), la Piazza Branko Radičević (Trg Branka Radičevića, cirillico: Трг Бранка Радичевића) e diverse case di privati, rendono questa cittadina un autentico museo a cielo aperto.

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L’attrazione culturale e storica di maggior valore è data senza alcun dubbio dai 16 monasteri medioevali costruiti dai monaci ortodossi nei secoli XV e XVI, in fuga dai Turchi verso le aree del nord: Krušedol, Grgeteg, Velika Remeta, Novo Hopovo, Beočin, Vrdnik, Jazak, Šišatovac e Petkovica sono i più importanti. Quanto basta per attribuire a questa affascinante regione il nome di “Monte Athos della Serbia”.

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Sapevi che…
…a Sremski Karlovci fu firmato, il 26 gennaio 1699, il Trattato di Karlovci a conclusione della guerra austro-ottomana durata dal 1683 al 1697? Fu quello l’inizio di un periodo di stagnazione seguito dal dominio asburgico che si estese su gran parte dell’Europa centrale e sudorientale.
…che 164 specie di fossili sono state trovate nel sito geologico di Čerević Potok e 120 vicino al Monastero di Grgeteg?
…che la più antica pubblicazione della Vojvodina riguarda un libro sulla produzione del vino [Il Libro dell’Antico Vinaio (1783) di Zaharije Orfelin]?

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